mercoledì 9 luglio 2008

Atene, stanotte

Guardo il buio oltre la finestra, percepisco il mistero altrimenti celato da lampioni invadenti. Con l’estate, il caldo, e con il caldo, i primi incendi. Cento ettari di foresta di pini bruciati e una delle centrali elettriche che servono Atene fuori uso. E io su una terrazza approfitto di tenebre antiche per seguire la mia fantasia. Quali storie da questo evento imprevisto, quali occasioni? Torno bambino ritrovando figure di una mitologia tutta personale. Mostri e guerrieri mi ricordano cosa volevo e forse voglio ancora. Tra poco la luna si leverà e, forse, avrò un’altra storia.

I’m looking through the window, I sense the mystery usually hidden by the streetlamps. With the summer, hotness comes, and with the hotness, first fires come. One hundred hectars of pine forest burns, one of electric centrals serving Athens is out of service. And me, on this terrace, I profite of ancient darkness to follow my fantasies. What kind of stories will come from this unaxpected event? I’m getting children again, and I found images from my personal mythology. Monsters and warriors remember me what I’ve used to want, and maybe what I’m still wanting.
In few minutes the moon will rise and, maybe, I will have another tale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

scusa se mi permetto, ma c'è qualche imprecisione nel testo inglese.
però bella suggestione, i fuochi.
Pauette

Anonimo ha detto...

Benvenuto in bloglandia
buon w/e
Jessica

F. Costa Gavras ha detto...

@Pauette: Certo, il mio inglese non è perfetto; in genere mi faccio aiutare da un amico per la revisione delle traduzioni, stavolta non l'ho fatto e si vede... Però credo che la lingua sia importante per quello che comunica, e che si debba guardare più al contenuto che alla forma.

Anonimo ha detto...

@costa gavras: concordo che la sostanza sia più importante, però per chi legge in inglese (e trovo la tua un gran bella idea) magari si crea qualche stortura. non volevo assolutamente criticare, beninteso.ciao Pauette